Piccolo
racconto pedagogico d’estate
…e per tutte
le stagioni della Vita
di Alessandro
Castelli
Chissà,
magari un giorno…
Basterebbe così poco x stare bene ma se
non ci complichiamo la vita non siamo contenti…Io ho 18 anni eppure a volte mi
sembra di averne 80, xché vedo e penso troppe cose negative. Vorrei vivere con
+ serenità, senza pensare troppo a quello sarà dopo…A volte sarebbe meglio non
pensare…
La mia vita
futura non so xché, ma me la immagino senza famiglia e senza figli. Mi sento e
mi voglio sentire sempre libera, senza pensare che qualcuno mi dice che non
posso, o che comunque devo x forza fare la “serva”, alla persona che dopo tanto
tempo che hai trovato, ci hai fatto dei figli, non ti guarda + in faccia e
aspetta solo il piatto pronto….Io non voglio vivere così…E a nessuno xmetterò
di farmi trattare come una schiava! Non lo perché faccio questi discorsi,
sicuramente se qualcuno leggesse questo foglio penserebbe che sono matta. Farsi
una famiglia è bello e in effetti è così ma non lo so, forse la mia è solo
paura di crescere…
Paura di
crescere xché + vai avanti e più i tuoi problemi diventano grandi, devi essere
sempre pronto ad affrontarli…Devi avere sempre la forza, mentre quando eri
bambino è tutto magico, il tuo unico pensiero è giocare, mangiare e dormire!! È
anche vero che sarebbe una noia stare tutta la vita a giocare, dormire e
mangiare e forse dovrei essere un po’ più ottimista!
Un mio
sogno sarebbe viaggiare continuamente, vedere il mondo, gente e posti nuovi…Beh
si, sarebbe un po’ il sogno di tutti…Chissà magari un giorno….
Ci troviamo
verso l’inizio della primavera e casualmente conosco una donna: sai quando
chiami per errore un numero di telefono e poi ti scusi chiudendo subito? Al
contrario, invece di scusarmi e chiudere la telefonata, iniziamo a parlare
tranquillamente, con quella voce femminile, del più e del meno: che lavoro fai,
di che ti occupi, se hai figli oppure no e nasce subito, istintivamente, una
simpatia, innocente, tranquilla e piacevole.
La
cosa va avanti per qualche tempo, fin quando scopriamo di vivere in paesi
vicini, per cui decidiamo d’incontrarci per prenderci un caffè e per dare un
volto a quelle voci che si parlavano.
L’appuntamento è immediato, così come il contatto telefonico fortuito, riuscendo
a combinare gli orari di lei e approfittando di un momento di stacco dal
lavoro. E cosi i nostri volti, finalmente s’incontrano. La simpatia e l’immediatezza
che ne seguono sono ancor meglio che nelle telefonate precedenti, e da lì
iniziamo a scambiarci sempre di più, appena possibile, altre parole ed
opinioni, proseguendo questa semplice simpatia d’inizio primavera.
Personalmente,
essendo un pedagogista ed essendo abituato, con piacere, ad ascoltare gli
altri, sono particolarmente attento a quel che lei mi dice, dimostrando, man
mano il suo sempre maggior bisogno di essere ascoltata, e così la ascolto in
maniera sempre molto attiva, interagendo con lei. Sta di fatto che questa donna
mi confida di avere un “problema” con la figlia più grande, la quale, da un po’
di tempo, si sente piuttosto inadeguata e con tutta una serie di dubbi non
risolti.
La
figlia, allora aveva 18 anni da poco compiuti, periodo particolarmente
difficile per una ragazza: non più bambina ma neanche donna, e con una forte
ricerca di risposte da darsi, ai propri comportamenti (ma anche a quelli degli
altri), per affrontare al meglio il suo passo successivo, che la sta portando
ad una fase della vita, com’è quella adulta.
E
in più, aveva appena terminato una storia d’amore importante, e a quella età,
chiudere una storia così, può creare non poche difficoltà (dubbi, ripensamenti,
errori, sensi di colpa) a discapito di una più sana e corretta analisi della
situazione.
Ad
un certo punto la donna mi propone di venirla
a trovare sul lavoro, nel paese in cui vive, per farmi conoscere da sua figlia
maggiore, per vedere se la ragazza accetta di farsi aiutare da me, dopo che la
madre stesso ha avuto modo di conoscermi, apprezzando la mia persona e la mia
professionalità. Così un pomeriggio vado a trovarla. Ci salutiamo con la solita
simpatia e con un’ottima accoglienza da parte di lei, e dopo un po’ arriva la
ragazza.
È una
giovane davvero graziosa, cordiale e con lo sguardo davvero bello. Ci presentiamo
e subito la ragazza inizia a scrutarmi, mentre continuo a parlare con la madre…La
ragazza mi guarda, a volte facendo finta di nulla e mi parla di tanto in tanto,
iniziando però a tessere una sottile linea di contatto positivo con me. Alla
fine della mia visita la madre mi confida che la figlia avrebbe piacere di
farsi aiutare da me, attraverso dei colloqui, per cercare di affrontare meglio
il periodo difficile che sta passando!
Si
decide quindi con la ragazza, e con l’accordo della madre, quello che si dice
in gergo, un “percorso”, stabilito però in un massimo di circa 10 incontri,
durante i quali affronteremo le problematiche di questa diciottenne, alle prese
con la sua crescita, affinché questa possa diventare un’occasione di serenità e
consapevolezza maggiore!
Iniziamo
così con una serie di analisi del suo vissuto, attraverso strumenti adatti di
riflessione e confronto, in cui la ragazza, riesce subito ad immedesimarsi,
trovando lo “specchio” adatto di fronte a sé, per affrontare le sue paure, difficoltà, timori,
ma anche speranze.
Il
lavoro continua abbastanza spedito, tramite incontri settimanali, solo una o
due volte rimandati e posticipati, a richiesta della ragazza e
da
me, e ad ogni incontro, e grazie ai riscontri con la madre, sento e vedo che la
ragazza comincia a cambiare. La madre stessa mi conferma la mia sensazione
positiva ed entrambi ne siamo felici, finché un giorno, iniziando uno degli ultimi incontri previsti,
ricevo dalla ragazza una lettera meravigliosa che, con gran piacere, quel
giorno decide di leggermi e che oggi ho deciso di raccontare e condividere (compresi
tutti i puntini di sospensione, le “x” al posto di “per”, ancora tipici dei
giovani!).
11/04/08
!!!
Sto in cucina…sn le 22.50 ed ho appena
finito di lavare i piatti…e ora ascolto Vasco! E penso…Penso che ho chiuso
definitivamente con G. e credo che ho fatto la cosa giusta! Ci stavamo solo
facendo del male! Io non sono più innamorata di lui! Il mio continuo ricercarlo
era solo perché i ricordi mi tenevano legata a lui…ma l’amore è un’altra cosa…
E soprattutto non si può vivere di
ricordi…La realtà è un’altra: io voglio essere LIBERA! Stare con qualcuno è
anche preoccuparsi di quello che fa quando non sta con te.. È litigare…è lasciarsi e poi ricominciare dopo una settimana… È
piangere quando non lo senti…È gelosia…È
venirsi incontro e fare le cose che piacciono anche a lui!
È un
insieme di cose…Un insieme che io vissuto al massimo x 2 anni e ke adesso non
sono pronta a rivivere!
La storia è
stata importante ma quando finisce è inutile insistere più di tanto, perché te
lo senti dentro che non sei più quella di prima! Diciamo che in queste poche
righe c’è tutto quello che sento in questi giorni!!
Quante
volte sono stata male, soprattutto quando stavo con lui…ma poi quando riesci a
fermarti a ragionare un attimo, ti rendi conto ci sono tante cose belle intorno
a te…che prima non volevi vedere!! <e non vale la pena starci male, se
dobbiamo vivere per stare male, sarebbe meglio morire…Infatti in quei xiodi ho
chiesto a Dio di portarmi con Lui…Io ho fatto una cosa del genere!!! Ancora non
ci credo!! Sono stata una stupida!
Ho lottato
con tutta me stessa per riuscire a passare tutto questo e ci sto riuscendo
piano piano…Devo ringraziare prima di tutto una persona che mi sopporta tutti i
sabati x un’ora. Si sei proprio tu Alessandro, parlo così perché domani te la
leggerò e sono sicura che ti farà piacere e poi me stessa. È vero che le xsone
non si conoscono mai veramente x quelle che sono, ma neanche noi dentro ci conosciamo..
Questa
parte di N. non l’avevo mai vista sinceramente sono molto contenta di averla
conosciuta!
Per N.
Lavorare con te, mi ha
donato un raggio di luce…
Il mio Augurio per te,
è di mantenere viva la
luce che hai dentro,
per tutti i giorni della tua
Vita,
per raggiungere la piena
realizzazione
della tua bellissima
Persona!
(Alessandro)
Tutti i diritti riservati Copyright © Alessandro Castellì 2015
Studio di Consulenza Pedagogica SocioFamiliare e per la Mediazione
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